La Vojvodina (una regione del nord della Serbia), dopo un variopinto percorso storico-culturale e il dominio dell’impero ottomano, nel XVII secolo fu annessa nel possedimento di Asburgo e nel 1748 fu dichiarata ,dall’Imperatrice Maria Teresa, città reale libera.
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immagine di Vikipedia
La Vojvodina era divisa in 4 aree, in particolare una chiamata Banat (cerchiata in rosso sulla immagine a fianco) tutte separate geograficamente da 2 fiumi: il Danubio e il Tisa. Ogni zona aveva naturalmente le proprie tradizioni, costumi e abiti caratteristici.
A Banat gli uomini indossavano comodi camicione e pantaloni bianchi con un gillet corto di colore nero. Su di essi ricamati a mano, fiori colorati.
Nella immagine 1 si possono vedere le influenze dei vari domini sugli abiti tradizionali mentre nella immagine 2 sono a confronto tre abiti di 3 aree diverse della Vojvodina riguardanti lo stesso periodo storico.
IMMAGINE 1. Abiti tradizionali della Vojvodina ref: https://manastirifruskegore.weebly.com/kultura/narodna-nosnja
IMMAGINE 2. Abiti tradizionali delle zone: Srem, Banat e Bačka ref: https://www.pinterest.com/pin/459296861990964214/
C’è una storia che narra che un bel giorno l’imperatrie Maria Teresa trovandosi in visita proprio a Banat, notò degli uomini passeggiare lungo la riva del fiume Tisa. Non sapendo il nome degli abitanti ma volendosi rivolgere a loro per un saluto, decise di soprannominarli Lala ossia Tulipano per via dei richiami fioriti multicolore sui loro abiti lunghi e bianchi.
Da allora il nome Lala contraddistingue in un primo momento gli abitanti di Banat e successivamente si estese a tutti gli abitanti della Vojvodina. I Novisadesi vanno fieri del loro soprannome Lala tanto che c’è una frase popolare che recita:
Bogu fala što sam Lala.
Questa frase significa letteralmente: grazie a Dio che sono un Tulipano. La parola fala nella frase sta per hvala (grazie) ma nel parlato di strada spesso si pronuncia /fala/.
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