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Gloriosa Slava serba

Il pane sacro per la Slava serba

In Serbia si celebra la Slava, una importantissima festa religiosa che riguarda il santo patrono della famiglia.

Diversamente dagli altri ortodossi, solo la chiesa ortodossa serba festeggia il santo patrono di una famiglia e la sua nascita si pensa risalire al giorno in cui quella specifica famiglia ha abbriacciato il Cristianesimo.

La parola Slava in serbo significa Gloria ma in questo contesto diventa Celebrazione.

INDICE

La slava serba nella storia

La Slava si tramanda di generazione in generazione, di padre in figlio maschio.
Anticamente, se in famiglia non v’era un figlio maschio, la Slava si spegnava con la morte del padre. Oggi non è più così e non è raro che la celebrazione venga portata avanti da una donna in mancanza di un uomo in famiglia.

La Slava serba era storicamente celebrata durante il periodo invernale e questo non soprende se si pensa che proprio durante il freddo non era possibile lavorare nei campi, quindi le famiglie si riunivano per stare insieme e socializzare.


La maggior parte delle Slave si svolge tra ottobre e la fine di gennaio e le celebrazioni di questo periodo fanno parte delle Slave invernali; tra queste elenco: la Slava di Sant’Angelo, San Nicola, Santo Stefano e San Giovanni.

Sapevi che quasi ogni Slava invernale possiede un suo “gemello” estivo?
Questo accade quando in famiglie separate quando il figlio maschio, per non sovraporre la Slava a quella del padre (quella invernale), la sposta in estate. In questo modo le famiglie possono celebrare entrambe le Slave. Geniale!

La Slava per la donna serba

In accordo con la tradizione, quando una donna si sposava, oltre a trasferirsi nella casa del marito insieme alla famiglia di lui, abbracciava anche la Slava del marito, essendo passata dalla sua famiglia di origine a una nuova famiglia.

Questa usanza si è via via sbiadita con le nuove necessità di vita e lavorative che richiedono alla donna un maggiore impegno fuori casa.

I simboli della Slava

I tre simboli rappresentativi della Slava sono: una candela gialla (slavska sveća), una torta (pogača) e un grano cucinato tradizionalmente con noci e zucchero il tutto chiamato koljivo o žito.

Appena l’ospite varca la porta di casa, i padroni di casa gli porgono lo žito. Si prende un cucchiaino dal bicchiere e una volta servitosi si appoggia il cucchiaino utilizzato vicino al Koljivo o all’interno di un altro bicchiere.

Non appena riposto il cucchiaino, l’ospite si rivolge ai padroni di casa augurandogli una felice Slava: “Srećna Slava domaćine!” (Felice Celebrazione padroni di casa!).

Ospiti, cibo e Slava Serba

Se storicamente la Slava era un momento di unione con la famiglia festeggiato in modo molto umile, ora non lo è più. Nella Slava i padroni di casa di adoperano per offrire agli ospiti abbondanza di cibo: carne, salumi, insalate e diversi tipi di torte e dolci, musica, canti e divertimento.

Nel passato la Slava era una celebrazione di famiglia oggi invece partecipano alla Slava anche gli amici più stretti o i vicina di casa o i colleghi di lavoro.

È tuttavia rimasta una parte tradizionale della Slava che prevede che la padrona di casa (domaćica) si rechi in chiesa di mattino presto il giorno della Slava accompagnata dai propri figli per poter far benedire dal Sacerdote le candele, il pane dolce e il grano (sveća, pogača i žito).

È ancora compito della padrona di casa preparare la pogača e il žito.

Anche l’invito degli ospiti non è cambiato: solitamente il giorno della Slava la casa è aperta tutto il giorno e gli ospiti possono recarsi a qualsiasi ora per onorarla. Dato però il crescente numero di ospiti e gli impegni lavorativi, tutt’oggi è di prassi informare gli ospiti degli orari in cui sono attesi per la celebrazione.

In questo modo la famiglia riesce anche ad organizzare il flusso di ospiti nella casa che spesso va ben oltre la capacità della casa.
Gli ospiti della Slava portano grappa (rakija), vino, caffè o fiori, caramelle per i bambini e altri doni per i ragazzi.

La Slava serba durante il periodo socialista

Nella Yougoslavia socialista era vietato festeggiare la Slava perchè erano vietate qualsiasi forme di aggregazione. Per poterla comunque celebrare.

Le famiglie avevano trovato un escamotage quello cioè di porre sul davanzale delle finestre la candela gialla, simbolo della Slava. Tuttavia, non appena capito il meccanismo, la polizia faceva irruzione…

La Slava vista con gli occhi degli italiani

In generale per tutti gli stranieri, specialmente per i non ortodossi, la Slava rappresenta un momento curioso e interessante. In Italia la Slava potrebbe essere paragonata alla festa di onomastico, celebrazione molto importante specialmente nel sud Italia.

Essere invitati a una Slava è un grande onore e forma di rispetto nei nostri contronti da parte della famiglia. Mai rifiutare questo invito!


Di certo si rimane catturati dalle usanze, dall’allegria, dalla musica, dalla bella compagnia e dall’ottimo cibo.

Quanto dura la celebrazione della Slava?

La Slava serba può durare anche tre giorni nei quali la famiglia apre le porte ai loro ospiti. Nella recente società cittadina, gli ospiti avvisano del loro arrivo mentre nei villaggi l’opite può recarsi liberamente a casa – purchè invitato – e rimanervi anche a dormire.


Erika Inversi

Fondatrice di serbiafacile.com Ricercatrice, Blogger, Onironauta. Cyberattivista di Greenpeace.

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